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Siamo senza ombra di dubbio in un periodo di profonda crisi e, se è pur vero che crisi significa scelta come tutti ripetono, mi risulta che in qualsiasi organismo (economico, politico, sociale) ci deve essere qualcuno che le scelte le fa. Magari tirando la monetina quando nessuno lo osserva, ma si prende comunque il rischio di farle.
Cento uscite di Breaking News!
Il prossimo mese di novembre il nostro mensile esce per la centesima volta, un indicatore che, tra l’altro, sta a contraddistinguere una vita editoriale che si è estesa per un decennio.
Abbiamo pensato ad un festeggiamento, naturalmente fatto a nostro modo e quindi on line, a cui invitare un buon numero dei protagonisti dell’informatica italiana.
Una festa che si rispetti deve poter coinvolgere tutti quelli che ci apprezzano e, in mancanza di “spazio”, l’abbiamo pensata su due livelli:
- da una parte abbiamo imbandito alcune “tavole rotonde virtuali” con noti imprenditori IT che spiegano non tanto i loro successi – che sono all’evidenza di tutti - quanto le idee che li hanno indirizzati e incoraggiati a far breccia sul mercato
- dall’altra saranno presenti, uno per uno, tutti i 40.000 lettori che ci seguono con assiduità, alcuni veramente da tanto tempo.
Ci è tornata alla mente una massima dei nostri nonni: “chi sa fa, chi non sa insegni”. Lo dico con un sorriso (non sono mai stato una persona seria e meno che mai seriosa!), anche perché nessuno dei nostri ospiti ha la pretesa di insegnare ma solo quella di mettere a fattor comune le proprie idee ed esperienze. L’augurio è che si innesti un circolo virtuoso, con altri imprenditori informatici di tutti i segmenti e di tutte le dimensioni che sentano rinascere forte lo stimolo di rischiare, innovare, inventare, il medesimo stimolo che li ha portati inizialmente a competere sul mercato. In fondo, sono certo che le aziende in attesa di fornitori con un approccio proattivo sono molte ma molte più di quelle che pensiamo. Magari sono sulla nostra porta di casa, magari ogni tanto passiamo da loro a farci offrire un caffè, ma non sempre ricambiamo lanciando loro una sfida, un’ipotesi di lavoro che secondo la nostra esperienza può indurre un salto di qualità.
So di non sapere
Vengo infastidito ora dopo ora – non sono certo il solo – da torme di affabulatori esperti di tutto: virologi e politici, commentatori di calcio e tronisti da talk show. Ognuno con la sua valutazione inconfutabile, ognuno con una ricetta infallibile.
Il mio sommesso suggerimento per ciascuno è che ascolti e ragioni con calma su quanto viene detto nelle tavole rotonde di novembre, riservandosi ogni diritto di dissentire. In certi momenti è il caso di fare propria, senza nessuna presunzione di diventare emuli di un maestro di quel livello, la meravigliosa frase che Platone attribuisce a Socrate: “so di non sapere”. Un sublime paradosso che ha duemilacinquecento anni ma non li dimostra di certo.
Tra l’altro, ricordiamoci che Socrate è stato talmente saggio … da non lasciarci nessun suo scritto. |  |