Prendere una decisione. Come? | Delaini & Partners

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Play it again, Sam!

Bogart, Allen e la Theory of Constraints



Frase celeberrima per quelli della mia età. La battura originale era, per la verità, "Play it once, Sam". Dopo Woody Allen la battuta originale si è dissolta nella mente.
Questa frase mi richiama alla mente il concetto di "suonare sempre la stessa musica".
Vedo una forte analogia tra i solchi di un disco in vinile e i solchi che abbiamo nella mente che ci costringono a ripercorrere sempre la stessa strada quando si tratta di prendere una decisione.


La mente umana segue sentieri propri

Il premio Nobel Daniel Kanheman in "Pensieri lenti, veloci" ci guida in un'esplorazione della mente umana e ci spiega come essa sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (sistema 2). Se il primo presiede all'attività cognitiva automatica e involontaria, il secondo entra in azione quando dobbiamo svolgere compiti che richiedono concentrazione e autocontrollo.
Efficiente e produttiva, questa organizzazione del pensiero ci consente di sviluppare raffinate competenze e abilità e di eseguire con relativa facilità operazioni complesse. Ma può anche essere fonte di errori sistematici (bias), quando l'intuizione si lascia suggestionare dagli stereotipi e la riflessione è troppo pigra per correggerla.


"Credenze manageriali"

Peter Senge, pioniere del pensiero sistemico, nella "Quinta Disciplina" utilizza il concetto di modello mentale, le credenze profondamente radicate in noi che influenzano la percezione e condizionano il nostro agire.

Nel modello di disruptive innovation di Clayton Chrystensen il ruolo chiave è giocato dai “paradigmi limitanti”, una serie di credenze manageriali che impediscono “fisicamente” alle aziende di fare un salto di qualità.

Nello sviluppo dei Thinking Processes Tools (TP tools) , Eli Goldratt ha dato un ruolo centrale al concetto di "assumptions", in italiano "assunti". Che non sono diversi dai "modelli mentali" di Senge nè dagli "stereotipi" di Kanheman né dai paradigmi limitanti di Chrystensen.

Gli assunti di fatto sono il fattore limitante o constraint che dir si voglia. Quelli che ci obbligano a "suonare sempre la stessa musica" quando prendiamo decisioni. Il constraint, secondo la Theory of Constaints, è la leva mediante la quale moltiplicare i risultati ottenuti con le risorse disponibili.

I TP Tools sono finalizzati a aiutarci a individuare il constraint in situazioni particolarmente ingarbugliate e complesse, come quelle che stanno vivendo oggi tutte le aziende.



Chi vuole provare?

I Tp tools servono a attivare il sistema 2 di Kanehman, lo costringono ad alzarsi dal divano e a prendere parte alla decisione.

Volete provare un assaggio della TOC e dei TP Tools?
La TOC Exploring Session è la mia proposta.

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