Editoriale | Delaini & Partners

X


L’anno ormai vecchio sta trascinandosi a fine carriera, spintonato da quello nuovo che non vede l’ora di mettersi (e di metterci) alla prova. Non ho più l’età per scrivere lettere a Babbo Natale ma ho ancora la carica per pormi nuovi obiettivi e per tentare di contrastare per l’ennesima volta i miei difetti e i miei limiti.
Una cosa, tra le tante, mi lascia leggermente perplesso: gli auguri. Un po’ come aprire le scatole con gli addobbi e i festoni dell’albero e sentirne uscire un certo ché di stantio e magari di fasullo, il medesimo che accompagna il profluvio degli auguri sparsi a destra e a manca in questo periodo. Non a caso li cerchiamo di sorreggere con la stampella di aggettivo quale “sinceri”, anch’esso usurato e non esattamente credibile.

Grazie Presidente
Tra i regali che il 2022 ci porterà c’è pure quello di un nuovo Presidente della Repubblica. Siamo un Paese strano, ricco di ogni genere di difetti, però quasi sempre abbiamo avuto in dono Presidenti che hanno incarnato modelli di dignità, serietà, affidabilità e compostezza che forse non meritiamo. Se guardiamo a chi rappresenta o ha rappresentato gli Stati più importanti del pianeta, direi che non possiamo certo lamentarci: seduto su quella sedia e con alle spalle il nostro Tricolore, persone come il Presidente Mattarella, schive e in precedenza poco note ai più, hanno manifestato una autorevolezza ed una coerenza sconosciute alla maggior parte di quelli che noi cittadini eleggiamo per rappresentarci. Nel suo caso, addirittura senza mai alzare la voce, senza toni da tribuno, senza uscire di un millimetro dalle delimitate facoltà del suo ruolo, conscio che i poteri politici sono una cosa ma quelli morali appartengono a tutt’altro ordine di grandezza.
Mi è tornato alla mente un episodio molto lontano, vissuto praticamente in prima persona e non attinto da fonti incontrollate. Nel 1964 il Presidente Antonio Segni fu colpito da trombosi e diede le dimissioni. Lo volle fare con dignità, firmandole di persona, e, per riuscirci si esercitò a lungo per governare la mano offesa a tracciare una firma che fosse tale nonostante i pesantissimi impedimenti del suo fisico. Il suo segretario particolare, sardo come lui e che gli stava a fianco da decenni, era il fratello di un collega e amico di mio padre che veniva regolarmente a cena da noi e ce l'ha raccontato. Mi sembra un esempio di dignità e senso del proprio ruolo.
Tornando al Presidente Mattarella, non ci rimane che trasmettergli il nostro sentitissimo “grazie!”, senza cercare di condizionarlo in funzione delle nostre comodità.

Si riparte nonostante
In ogni caso, tra i buoni propositi per il 2022 c’è sicuramente quello di fare meglio che non nel periodo che sta per concludersi. Di obiettivi ce ne sono tanti e nello sceglierli c’è un certo imbarazzo.
  • si potrebbe partire dall’ecologia, quella del mondo “green”, peraltro declinata su scala individuale, quella che mi evita gli sprechi dell’acqua o dell’energia, quella che mi fa preferire una breve passeggiata al tirar fuori sempre l’auto dal garage, quella che nei primi periodi di lockdown ha praticamente azzerato il mio problema di scoprire regolarmente (e buttare) alimenti scaduti per semplice il fatto che allora andavo al supermercato il meno possibile: a forza di piccoli contributi personali si arriva a risparmi considerevoli su scala macroscopica
  • ma c’è anche quella che potremmo chiamare ecologia del lavoro, con fabbriche in piena salute che chiudono dall’oggi al domani per spostarsi là dove (forse) il costo di produzione è più ridotto e si lucrano margini più alti; ma dove sono finiti quegli enti finanziari quali banche e fondi (pochissimi in ambo i casi) che assicurano che i nostri investimenti saranno sempre inquadrati in un comportamento etico? Non ne sento più parlare perché hanno smesso di esistere o per la pigrizia mentale che cestina tutte le notizie che mi mettono in crisi?
  • posso credere o meno agli Ufo (tanto non cambia niente) mentre mi riesce complicato pensare che la terra sia piatta. Ho pochi amici - e persino qualche parente - No Vax ed evito di discutere sul tema con loro, assolvendomi con l’idea che sia come il tifo calcistico, perché è impossibile trasformare uno juventino in un interista o viceversa. Ma sarà proprio così? Quando vedo una manifestazione “No tutto”, ricordo una foto dai colori sbiaditi di quarant’anni fa, nella baia di San Francisco, che inquadra un cartello zeppo di divieti: no trepassing, no swimming, no fishing Un burlone ci aveva aggiunto col pennarello un ironico “No Reagan”. Forse la nostra natura umana, a volte bastarda, ci rende più facile urlare “contro” che lavorare “pro”.
Auguri sinceri a tutti! Oops, ecco che sono ricascato nella banalità. Perdonatemi.
x
x
X
Alberto Delaini
alberto@delainipartners.it
X