Costruire partendo dal poco | Delaini & Partners

x
x
x
x
x
x
x

xx
x
x

x
xx
x
x
x
x
x

x
x
x
x

x
Strada Bresciana, 1d
37139 - Verona

info@vocievolti.it
ter. 045.4910776
x
x
X
X
Intervista di Breaking News

Quattro domande a Bruna Danese
di Voci e Volti

X

Un incontro nato per caso, una immediata simpatia ed una forte ammirazione (da parte mia, tengo a specificare) per quello che una struttura che si basa esclusivamente sulle forze di persone di buona volontà (è proprio il caso di esprimersi in questi termini) e sulla fiducia nell’importanza del fare.
Per questo mi fa molto piacere ospitare su Breaking News una voce che non parla di IT ma di umanità.

E’ assolutamente inconsueto incontrare una Onlus che si occupa di progetti di cooperazione e sviluppo in Paesi del Terzo Mondo ad un evento informatico ma evidentemente può capitare. Che cosa ci facevate all’incontro di giugno organizzato da InformEtica al Parco del Golf Musella alle porte di Verona?

Siamo stati invitati dagli amici di InformEtica, nostri sostenitori ormai da parecchio tempo, a partecipare all’evento da loro promosso, permettendoci di esporre i nostri progetti in un piccolo spazio espositivo e donandoci – tramite gli amici ex Giallo-Blu, presenti all’incontro per organizzare una partita di foot golf – l’importo per la costruzione di un pozzo in Madagascar.


Lo chiamano “Terzo Mondo” ma potrebbe pure essere il quarto, il quinto ma anche il ventesimo, se guardiamo al rilievo che i Media occidentali danno alle emergenze di questi contesti. Senza voler minimamente fare polemica, penso che le iniziative private possano risultare le più efficaci: affrontano – e spesso risolvono – problemi che sembrano piccoli su scala globale ma che sono in grado in grado di cambiare la vita a molte persone. Voi come vi siete mossi?

Crediamo fortemente che le piccole associazioni, come la nostra, possano porsi nel contesto globale degli aiuti, in maniera significativa. Inoltre, coinvolgere aziende, singole persone, anche solo per un periodo dell’anno o per qualche evento, crediamo possa, in molti casi, far guardare ai problemi del cosiddetto “terzo mondo”, in maniera differente e soprattutto più consapevole.
Comunque può essere istruttivo far mente locale a qualche numero relativo alle nostre attività:
      - 45 progetti a buon fine
      - 3,997 milioni di Euro donati dall’inizio delle attività
      - 13.472 persone raggiunte negli anni
      - 602 soci, donatori, volontari e amici coinvolti ogni anno.
Una specie di miracolo.
x

Voci e Volti ha iniziato ad operare nel 2000, il ché significa che il vostro impegno dura da oltre vent’anni. Come avete cominciato e perché?

Un dei quattro fondatori, Murari Silvano, titolare di una società di comunicazioni, anziché fare “i soliti regali” ai suoi clienti, nel cambio del millennio, ha pensato di proporre loro di devolvere il previsto budget per un intervento solidale in Africa. E, si sa, da cosa nasce cosa, ha coinvolto poi molti amici, come noi e, dopo un primo iniziale periodo di collaborazione con una ONG dei Padri Stimmatini, si è sentita l’esigenza di fondare una Onlus tutta nostra.
Il nostro obiettivo è di realizzare progetti di solidarietà internazionale nei Paesi in via di sviluppo. Operiamo in particolare per istruzione, educazione e formazione di bambini e giovani, accoglienza e assistenza di bambini malati, orfani, poveri, creazione di vie di sviluppo e di crescita autodeterminata per le famiglie povere. Nel conseguirli diamo valore alla collaborazione con le realtà dei Paesi destinatari degli aiuti e al coinvolgimento in Italia di sostenitori, volontari, amici, enti, aziende. In pratica, chiunque può portare il suo personale contributo, per piccolo che sia, alle nostre iniziative.


Mi ha colpito il nome del vostro progetto in Madagascar chiamato “un mattone d’acqua” o, come piace a voi, “biriki ny rano” perché è importante legare le iniziative anche ai contesti delle lingue locali. Come sta andando la costruzione dei pozzi?

Mai avremmo pensato, quando ci è stato chiesto aiuto dalla Parrocchia di Madonna di Campagna, a Gennaio in piena pandemia, di riuscire a veder sgorgare acqua da 9 pozzi in 9 Villaggi differenti prima della fine dell’anno! Ogni pozzo è stato per tutti noi, ma soprattutto per gli abitanti dei Villaggi, fonte di grande gioia. Un cambiamento radicale che ha portato nelle case di queste persone un bene primario e prezioso come l’acqua.
Pensate alla festa, ai bambini che si tuffano sotto al getto di acqua, alle donne che cantano di gioia pensando che non dovranno più percorrere lunghi tragitti a piedi per avere un secchio di acqua da dosare per giorni. La nostra sfida adesso è quella di raggiungere 12 pozzi entro la fine dell’anno quindi la campagna natalizia, sostenuta da tanti amici, ci permetterà di raggiungere ancora nuove famiglie, nuovi bambini, nuove comunità in attesa dei loro BIRYKY NY RANO! Sosteneteci!
Padre Eli, il nostro referente in zona, ora di passaggio in Italia, ci ha già proposto di continuare con la costruzione di altri 10 pozzi, per raggiungere altri villaggi, altre situazione al limite della sopravvivenza…potremo dire di no???
Si per noi è importante legare le nostre iniziative ai contesti delle lingue locali. Ecco quindi che ad ogni progetto diamo un nome: Il primo, quando si è costruito un ospedaletto nella Valle dello Yovi in Tanzania si chiamava: “Bonde Dogo” che vuol dire “piccola valle”, in lingua swaili. Poi “Mtoto Nzuri” (bambino felice), quando abbiamo iniziato a sostenere un orfanotrofio nella regione di Morogoro, sempre in Tanzania e così via.
X