As/400 e nuove esigenze | Delaini & Partners

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Roberto Giovanni Loche

DPO & Privacy Specialist
rloche@rlsolutions.it
Mobile 331 2917 785


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Tantissime applicazioni critiche si basano su sistemi legacy che sembrano immutabili.
Eppure anche questi possono evolvere verso modelli più attuali e funzionali alle esigenze del business moderno. Il tema non è nuovo ma ci sembra interessante questo articolo di Roberto Loche che sintetizza le strategie e le metodologie che l'azienda può mettere in atto.
In particolare si sofferma su una delle piattaforme "storiche" del mercato delle PMI: l'As/400 oggi più correttamente indicato come IBM i, considerando le incredibili evoluzioni tecnologiche che ha vissuto.



In tutto il mondo ci sono miriadi di applicazioni e servizi critici portati avanti da sistemi definiti - già da tempo - legacy ma che i loro utenti non hanno nessuna voglia di mandare in pensione.
A volte però si pone quantomeno il problema dell'evoluzione di questi sistemi, di solito per soddisfare nuove esigenze di business.
Per le aziende che hanno tradizionalmente basato la gestione del proprio business su un sistema As/400, l’evoluzione o modernizzazione del sistema è generalmente finalizzata nel portare a un sistema As/400 (IBMi ) funzioni e modelli operativi più recenti; la logica di fondo della modernizzazione è in un certo senso combinare il meglio di due mondi, quello tradizionale e quello moderno.
Tradizionalmente, l’As/400 porta in dote una grande solidità, un elevato livello di sicurezza e una piattaforma hardware-software che ancora oggi ha pochi eguali sul mercato.
Il mondo delle piattaforme “moderne” porta invece elementi di apertura e maggiore semplicità d’uso come le interfacce grafiche, l’accesso via web e via device mobili, la coesistenza tra applicazioni diverse.

Modernizzazione e nuove tecnologie

La modernizzazione mette insieme questi elementi, senza imporre la modifica o la sostituzione del codice, salvaguardando quindi gli investimenti fatti in sviluppo, personalizzazioni e competenze, migliorando e potenziando l’operatività quotidiana.
Le tecnologie attuali per la modernizzazione rendono l’operazione dal punto di vista tecnico relativamente semplice, ma dato che si interviene in applicazioni che gestiscono i processi di business dell’azienda, la modernizzazione deve essere affrontata con una strategia chiara.



La modernizzazione ha molte declinazioni, dalla semplice rivisitazione grafica delle applicazioni sino a un vero e proprio salto evolutivo verso un modo diverso di concepire lo sviluppo e la gestione delle applicazioni critiche, in una rivisitazione della loro struttura e dei loro componenti.
Il primo passo è capire quali applicazioni e moduli del sistema legacy non sono più adeguati, identificandone le motivazioni.
L'interfaccia delle applicazioni potrebbe essere ancora il vecchio 5250 "green screen", il codice applicativo forse è diventato difficile da manutenere, il database magari non offre funzioni giudicate ora necessarie.
In questa fase bisogna valutare la componente tecnologica ma anche quella funzionale analizzando i processi di business interessati

Definito l'obiettivo della modernizzazione, come arrivarci?

Le opzioni sono molte, a seconda della situazione specifica.
Un approccio drastico è la sostituzione integrale - se possibile, il che non è scontato, dei componenti software giudicati inadeguati.
C'è poi il reengineering, cioè trasformare la vecchia applicazione in una nuova che abbia le stesse funzionalità ma una concezione più moderna.
Un approccio più indolore è il re-factoring: ottimizzare il codice dell'applicazione riducendo al minimo (idealmente a zero) le modifiche viste dall'esterno.
Oppure un semplice refacing: aumentare l'usabilità dell'applicazione cambiando la sua interfaccia e rendendola più usabile per le persone applicative e di business.
Spesso si utilizza una combinazione di questi approcci.

Importante è la strategia del progetto

Qualsiasi strada si scelga, è essenziale tenere presente che gestire la modernizzazione come progetto monolitico è quasi sempre rischioso. In fondo si interviene su applicazioni e sistemi che si sono sviluppati nel tempo per gestire i processi critici dell’azienda
Molto meglio scomporre la modernizzazione in sotto-progetti connessi fra loro, che si possono portare avanti più facilmente in base a metriche e obiettivi precisi, badando a costruire un ambiente di test in cui validarli senza influire sulle operazioni che il sistema starà eseguendo in parallelo.
Una volta certi che un sotto-progetto si è completato come volevamo, estendiamo la modernizzazione al componente successivo.

La modernizzazione punta a far evolvere da un punto di vista tecnologico e di fruibilità le applicazioni, salvaguardando e proiettando nel futuro gli investimenti software fatti nel corso degli anni dall’azienda.


Per approfondimenti sul tema scrivere a
Roberto Giovanni Loche
email: rloche@rlsolutions.it
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