“Un catalizzatore è una specie chimica che interviene durante lo svolgimento di una reazione chimica che, modificando il complesso attivato della reazione, permette un abbassamento dell'energia di attivazione, aumentando quindi la velocità, rimanendo comunque inalterato al termine della stessa[1] (a differenza dei reagenti, che si consumano al procedere della reazione).” Wikipedia dixit.
Voi ci avete capito qualcosa? Io, no, lo confesso tranquillamente ad onta dell’ormai polverosa laurea in ingegneria chimica che deve avere ancora nel fondo di qualche cassetto.
Detto termini terra terra, il catalizzatore è una sostanza che è in grado di velocizzare un certo tipo di reazione oppure di rendere possibile una reazione che in condizioni normali non potrebbe mai avvenire.
Questa capacità si esercita in situazioni specifiche, mentre a contatto con elementi differenti il catalizzatore si limita a dormicchiare tranquillo. Niente a che vedere comunque con quella “pietra filosofale” tanto inseguita dagli alchimisti perché ritenuta capace di un triplice prodigio: costituire un elisir di lunga vita, portare l’onniscienza su eventi di passato e futuro e, tanto per gradire, trasformare qualsiasi metallo in oro.
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| Un catalizzatore per l’azienda
Sarebbe da Nobel se qualcuno scoprisse un catalizzatore capace di dare nuovo sprint all’azienda italiana, qualcosa che riportasse all’entusiasmo e alla creatività di un nuovo rinascimento in stile anni ’60. Quelli in cui alla base di tutto c’era una gran voglia di fare e ciascuno sentiva di avere al proprio interno una forza capace di abbattere gli ostacoli. Magari non tutti ma molti sì.
Dato che la convinzione mentale e la determinazione sono un ingrediente irrinunciabile per qualsiasi attività – figuriamoci per il successo – qualche volta viene da pensare che i “bamboccioni” (copyright di Padoa Schioppa) appartengano ad una categoria che non ha età. Possono avere venti come quaranta o sessant’anni ma la loro connotazione psicologica è sintonizzata su un solo verbo: aspettare. Aspettare che la scadenza venga rinviata, aspettare che il lavoro lo faccia un altro, aspettare che la situazione si risolva da sola.
Sappiamo tutti che non è così. |
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Qualche contributo
Noi non riteniamo di avere né le competenze né le capacità per cambiare il mondo. Quello che possiamo dare è un semplice contributo basato sulle nostre esperienze e conoscenze: selezionare soluzioni utili (noi le chiamiamo “efficaci”) e fornitori competenti, affidabili e professionali.
Il lavoro che ogni anno sboccia negli eventi “iEfficiency” è frutto di una costante ricerca applicazioni e tecnologie capaci di dare un impulso all’azienda e di farle fare qualche salto di qualità. Anche parziale, anche focalizzato su un singolo processo.
Nel prossimo evento che si terrà il 19 ottobre al Castello di San Pelagio, nelle vicinanze di Padova, potrete trovare idee e spunti. Per citarne alcuni:
- alcuni approfondimenti sul GDPR relativo alle disposizioni europee per la Privacy che entreranno in vigore a maggio del prossimo anno
- soluzioni che rappresentano il superamento del vecchio “documentale”
- suggerimenti su come la “gamification” può aiutare nel valutare più accuratamente le persone da assumere o per cogliere le capacità dei collaboratori da far crescere
- E altri strumenti in grado di introdurre miglioramenti nei processi, nell’organizzazione e nei prodotti.
Una giornata per aprirsi la mente, sentire pareri diversi, apprezzare quel contesto aperto e interattivo che rappresenta l’unicità degli eventi organizzati da D&P.
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Pe altre indicazioni, consigliamo di sfogliare questo numero di Breaking News!:
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