Editoriale | Delaini & Partners

Editoriale n° 12 - ottobre 2014

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E' talmente vecchia che l'avrò sentita alle elementari, solo che ogni tanto riemerge dalle profondità della mente. Adesso non mi fa più ridere, ma sorridere sì.
"Lo sai come si mangia un elefante? A piccoli bocconi, naturalmente!"



Penso proprio che sia perfettamente applicabile al mondo dell'IT, soprattutto nel contesto di oggigiorno.

Agli inizi - ma siamo negli anni fine '70 e inizio '80 - c'erano i tempi della "fame esagerata", quelli in cui le aziende tendevano a mangiarselo in un unico morso l'elefante dell'innovazione, come in una crisi di bulimia da informatica. Cambiare gestionale (oggi lo chiamiamo ERP) era uno sport praticato con assiduità e determinazione, fosse solo per dichiararsi avanti agli altri. Certo, ci si trovava agli albori di una nuova era e i vantaggi apparivano nella pieno, erano misurabili a occhio nudo.

Un balzo temporale e siamo agli anni '90, magari verso la fine. Se si eccettua la sbornia dell'anno 2000 che ha falsato tutti i parametri, dalla fame si scivola al "semplice appetito", un periodo in cui non si esagera, le scelte vengono ponderate (anche in funzione dei numerosi errori del passato!), c'è maggiore lucidità, si interviene solo se serve.

Poi ... poi di colpo arriva il blackout. La crisi generale dell'economia ha dato una bella mano allo stop degli investimenti informatici ma non credo ne sia l'unica causa:
  • il sistema informativo si è ramificato a comprendere tutti i processi, rendendo arduo l'approccio "butto via e cambio tutto"
  • le aziende hanno compreso che alcuni processi sono a valore aggiunto e possono far guadagnare, altri hanno una connotazione più parassitaria (adempimenti burocratici, obblighi, ...) per cui non meritano investimenti
  • emerge qua e là la coscienza che l'unico innesco per il miglioramento è la riorganizzazione dei processi, pur supportata da un sistema informativo adeguato; ma riorganizzazione è una parola che disturba e provoca frequenti punte d'ulcera.
Siamo pertanto arrivati alla "dieta dello stuzzichino". Il mercato è entrato, come dire, in una fase vegana dove ci si vieta quasi tutto. Non poche imprese si autolimitano nell'innovazione anche quando non sarebbe proprio il caso. Anche quando un intervento avrebbe forti effetti positivi e persino misurabili. Paura? Forse.

Ma se la montagna non va a Maometto ... e quello che segue. Intendo dire che adesso sono gli Operatori del mondo IT i protagonisti chiamati a rivoluzionare completamente l'approccio e la visione del loro apporto. Con semplicità ma anche con effetto immediato. Già oggi cresce il numero delle software house che hanno perfettamente colto l'approccio dello stuzzichino: focalizzano la comunicazione e l'offerta su massimo uno-due argomenti che ne rappresentano il punto di forza e aggrediscono il mercato con messaggi semplici e ricette mirate. Non cambiare tutto bensì intervenire chirurgicamente.
E' chiaro che serve la competenza per confrontarsi anche sulle altre tematiche e sugli altri processi. Anche perchè l'interlocutore attuale non è più il responsabile dei sistemi informativi ma il top manager. E' altrettanto chiaro che la software house, accanto a quella che possiamo definire "soluzione di nicchia", deve avere nel cassetto un ERP e magari due di livello complementare.
Solo che il primo approccio al cliente avviene grazie ad un argomento specifico, in grado stimolare l'interesse: le funzionalità Mobile o la pianificazione della produzione, la sicurezza nel contesto del D.Lgs. 231 o il verticale per i distributori d materiale elettrico, il marketing via social media o il BPM. E mille altre soluzioni ancora. L'interlocutore aziendale, se dimostriamo professionalità e competenza, sarà poi il primo che allarga la sfera del discorso e della possibile collaborazione. Perchè, a dispetto di frasi e di etichette stantie, oggi più che mai l'azienda cerca veramente un partner attendibile ed affidabile, non un fornitore mordi e fuggi.


Ma torniamo ai temi di questo mese. Nel numero di ottobre abbiamo raccolto una serie di soluzioni di nicchia (i famosi "stuzzichini") cui abbiamo accostato l'ERP realizzato dalla MBM di Padova che, tra l'altro, dispone delle funzione di pianificazione della produzione selezionata da IBM come modulo integrato con le ACG Vision 4. Vale la pena di darci un'occhiata.





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Alberto Delaini
alberto@delainipartners.it